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L'HOMME BLESSÉ Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 22 settembre 1983
 
di Patrice Chéreau, con Jean-Hugues Anglade, Vittorio Mezzogiorno, Claude Berri (Francia, 1983)
 
"Film-scandalo all'ultimo Cannes, e un'occhiata al tema basta a spiegarne la ragione. Si tratta, per chi non lo sapesse, perché queste cose si sanno sempre subito, dl un film sulla "drague" omosessuale. Vantato (e non a torto) per esplicitare senza troppi veli la rappresentazione dell'atto fisico fra due individui del medesimo sesso, L'homme blessé può comunque essere riassunto in maniera anche meno sensazionalistica: l'amore di un giovane adolescente piccolo-borghese per un uomo dei bassifondi che continuamente scompare o lo tradisce. Il termine di "amore" mi sembra fondamentale: perché quando un soggetto così forte esprime la passione, le immagini riescono ad elevarsi. A sublimarsi, per violente, per sordide che siano.

Quando invece il film vuol diventare una rappresentazione, o peggio ancora un'analisi del problema omosessuale, ecco che attraverso una specie di voyeurismo affiorano i limiti di una mitologia che finisce col lasciare semplicemente indifferenti. Nella rappresentazione della pulsione, così come in quella dello scontro fra due corpi, Chéreau ha un merito essenziale: quello di essere diretto, di esprimere con un desiderio di verità un soggetto che troppi avrebbero velato o reso ambiguo. Chéreau è uomo di teatro, ed i suoi limiti sono sempre stati quelli dei registi di teatro quando affrontano il cinema. Eppure, nella prima parte del film, quando assistiamo agli incontri omosessuali nel quadro tragico, ma altamente espressivo della stazione ferroviaria, ci rendiamo conto di come gli riesca facile valorizzare l'ambiente, inserire i destini che va raccontando nello sfondo. In poche parole, fare del cinema. Poi, stranamente proprio per un regista teatrale, l'ambiente della stazione, e la fauna che la frequenta, sembra perdere interesse per Chéreau. Che si fissa sul protagonista, forzando i toni e le psicologie, dimenticando ciò che sta dietro a delle psicologie che ben presto ci appaiono forzate. L'homme blessé è quindi un film sostanzialmente sbagliato: ma per i suoi momenti di verità, per il suo coraggio (qualcuno dirà sfrontatezza) nel mostrare una realtà solitamente sorvolata finisce con l'interessare maggiormente che non quei prodotti consumati, digeriti e immediatamente eliminati di cui diremo qui di seguito."


   Il film in Internet (Google)

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